“Mai come oggi si è parlato tanto di civiltà e di cultura, quando è la vita stessa che ci sfugge. E c’è uno strano parallelismo fra questo franare generalizzato della vita che è alla base della demoralizzazione attuale, e i problemi di una cultura che non ha mai coinciso con la vita, e che è fatta per dettare legge alla vita. Prima di riparlare di cultura voglio rilevare che il mondo ha fame e che non ci si preoccupa della cultura; solo artificialmente si tende a stornare verso la cultura dei pensieri che si rivolgono verso la fame. La cosa più urgente non mi sembra dunque difendere una cultura la cui esistenza non ha mai salvato nessuno dall’ansia di vivere meglio e di avere fame, ma estrarre da ciò che chiamiamo cultura, delle idee la cui forza di vita sia pari a quella della fame.”[A. Artaud]
Fiabe e contaminazioni era un festival biennale nato nel 2006 nel quale si cercava di saldare il tessuto connettivo sociale attraverso le forme dell’arte alla ricerca di una arte necessaria.
Attento ai mutamenti di questo epoca il festival è sempre cambiato e nel 2012 si rinnova diventando un evento annuale col titolo WONDERLAND FESTIVAL- brescia tra fiabe e nuove creatività, per meglio esprimere la complessità del suo agire.
Il suo obiettivo rimane invariato; rimane infatti aperta la sfida di far intendere l’arte come paradigma essenziale del vivere quotidiano. Così come è difficile poter configurare una società che non avverta in sé la necessità di esprimere dei contenuti attraverso forme (che non sono nient’altro che arte), così l’arte è sempre qualcosa che si rivolge al sociale, al mondo, a noi tutti, le opere d’arte sono oggetti che hanno un senso e che parlano soltanto con la presenza di un pubblico.
L’arte è responsabile del cambiamento sociale perché direttamente coinvolta nelle dinamiche complesse della modernità.
In questa prospettiva tre sono le linee guida essenziali del festival:
1. la pluridimensionalità dei linguaggi: la distinzioni in discipline è ormai obsoleta. Nella “epoca della liquidità” i confini sono stati ampiamente infranti a favore della fluidità dei generi.
2. l’attenzione alle nuove creatività: la nuova creatività ovviamente non può che avere come referenti i giovani ma non si tratta solo di giovani perché sarebbe limitante. Chi ha il coraggio di sperimentare nuove vie espressive, chi non si ferma difronte all’ovvio, chi è curioso non ha età!
3. il radicamento nelle identità culturali: ci interessa ciò che riesce a far dialogare l’identità culturale con le forme fragili del contemporaneo, fuori dagli stereotipi delle mode temporanee.