Questa edizione del festival vuole dar voce a tutti gli artisti ed i cittadini che si interrogano su un mondo più equo e più giusto.
A partire della giovane danzatrice GIULIA IMBERTI che propone una corrosiva fotografia sulla situazione lavorativa dei giovani in Italia o nella luna di DAVIDE IODICE dove “lo scarto” diventa un atto per riappropriarsi della comunità o ancora nel Manifesto (Brandir) della lituana ŜEIKO DANCE COMPANY che costruisce una nazione a partire dalla salvaguardia dei principi di libertà dell’individuo. Pensiero che poi esplode nel brillante lavoro di AGNIETÉ LISIČKINAITĖ – Hands up – che spinge gli spettatori ad una azione creativa comune, per passare allo scintillante quanto sensualmente provocatorio lavoro di ALEKSANDER GEROGIEV, fino alla TEATRO SOTTERRANEO che ci propone una pop-profonda riflessione sulla storia per concludersi con la compagnia dissidente bielorussa SOCIAL THEATRE LAB in coproduzione col teatro X10 di Praga in un docu-spettacolo vibrante e passionale sui rischi delle fragilità delle democrazie moderne.
Sosteniamo i principi della giustizia sociale quando promuoviamo l’uguaglianza di genere, i diritti delle popolazioni indigene o dei migranti. Sosteniamo la giustizia sociale quando rimuoviamo le barriere che le persone devono superare a causa del loro genere, dell’età, della razza, dell’appartenenza etnica, della religione, della cultura o delle disabilità, quando garantiamo accesso a tutti in modo equo alla ricchezza e alle opportunità che una società può offrire.
Vogliamo forse dare ragione a quello scienziato chiamato Albert Einstein?
Noi diciamo di no, e voi?