IDRA CONNECT – WORK IN PROGRESS
Un percorso artistico che mette insieme più lingue, più storie, più provenienze per costruire una drammaturgia mobile.

Bartolini/Baronio

WORK IN PROGRESS

Quando?

GIOVEDì 23 NOVEMBRE ORE 17

Dove?

TEATRO SAN GIOVANNI

Contrada San Giovanni, 12

Crediti

Di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio

DURATA: 20 MINUTI

Lo spettacolo

Un tema centrale sta abitando la nostra ricerca: la voce. In questa nuova tappa vorremmo creare un Atlante emotivo che racconti il nostro abitare questo pianeta a partire dal rapporto con l’identità, il corpo, il genere, il paese d’origine, e quello che abbiamo scelto o dovuto scegliere, la natura e il futuro del pianeta stesso. Cercando in tutti quei luoghi e in quelle persone che sentono la propria voce silenziata dal tempo che stiamo vivendo, per ritrovare una voce che sia singolare ma anche plurale e immaginare il teatro come il luogo in cui poterci raccogliere, in un rito capace di creare anche per un breve istante una comunità temporanea. Per questo la nuova tappa ESA#4 parte dal desiderio di esplorare l’Europa, per intrecciare nuove risonanze insieme a quelle che si sono aperte con tutti questi lavori. In 6900km, finivamo parlando della casa come corpo, a farlo era una transessuale italiana che vive a New York che ci indicava una strada che ha a che fare appunto con il corpo e con la libertà. La casa come corpo ha una voce e delle parole che sono il corpo di questa voce. A partire da questo stiamo iniziando a immaginare un percorso artistico che metta insieme più lingue, più storie, più provenienze per costruire una drammaturgia mobile che si traduca da una parte in uno spettacolo teatrale ma anche in diversi dispositivi, sonori e immaginifici, che possono riformularsi in base ai luoghi che ospiteranno e incontreranno il nostro progetto.

Biografia

Bartolini/Baronio è una formazione artistica romana nata nel 2009 dal sodalizio artistico tra Tamara Bartolini e Michele Baronio, che lavorano alla scrittura, regia e pedagogia dei loro progetti. È un teatro “manifesto di prossimità” che vuole creare esercizi di vicinanza tra chi lo fa e chi lo riceve. Il duo porta sulla scena un reticolato di linee narrative molteplici e sovrapposte, intrecciate dalle proprie storie individuali e da quelle segnate e percorse dalle biografie collettive.