IDRA CONNECT – WORK IN PROGRESS
L’intento è quello di offrire uno scorcio laterale sulla relazione fra intrattenimento, erotismo e virtuosismo. Ricostruendo il tragitto di un moto di emancipazione scuro, scarico e forse fallito.

Fabritia D'Intino / Chiasma

WORK IN PROGRESS

Quando?

MERCOLEDì 22 NOVEMBRE ore 19

Dove?

PALAZZO MO.CA

Via Moretto,78

Crediti

Concept e coreografia: Fabritia D’Intino
Performance: Cesare Benedetti, Emanuele Rosa, Fabritia D’Intino
Musica originale: Federico Scettri
Consulenza drammaturgica: Salvo Lombardo, Piersandra Di Matteo, Roberta Nicolai
Ringraziamenti: Riccardo Guratti, Giuseppe Vincent Giampino, Daria Greco
Produzione: Chiasma
Co-produzione: Teatri di Vetro, Officine TSU – Teatro Stabile dell’Umbria
Sostegno: Periferie Artistiche – Centro di Residenza Multidisciplinare Regione Lazio/Vera Stasi, CURA – Centro Umbro Residenze Artistiche/Indisciplinarte/La Mama Umbria International, Ostudio – Roma, Nao Crea/Ariella Vidach Aiep, ResidanceXL – Network Anticorpi | Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale), Teatro Petrella di Longiano, IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia (Circuito CLAPS), Lavanderia a Vapore.

DURATA: 20 MINUTI

Lo spettacolo

Il Can Can nasce a Parigi nel’800 come sviluppo della quadriglia, una danza codificata di coppia dove solo l’uomo poteva concedersi momenti di improvvisazione e virtuosismo durante il cosiddetto “solo del Cavaliere”. Le donne progressivamente si appropriano di questa pratica, riunendosi tra loro in contesti non formali dove le gambe, normalmente nascoste dalle gonne, potevano essere scoperte ed acquistare sempre più mobilità ed articolazione. Il Can Can nel tempo diventa un ballo rivoluzionario ed erotico, e dunque bandito. Successivamente viene non solo tollerato ma addirittura richiesto sui grandi palchi trasformandosi da rituale di rottura a oggetto di consumo di massa. In questo lavoro i diversi aspetti storici del ballo del Can Can vengono inclusi e declinati in una possibile lettura del presente, offuscando i codici della danza e spostando lo sguardo verso un più ampio spettro di significati. A partire dall’immaginario rivoluzionario e festante del Can Can questo lavoro tenta infatti di alterarne il paesaggio proponendo variazioni energetiche e figurative. Depotenziando il valore ludico e gioioso, l’intento è quello di offrire uno scorcio laterale sulla relazione fra intrattenimento, erotismo e virtuosismo. Affermando una danza ipo-performativa i corpi attraversano e sfidano le contraddizioni e lo spaesamento dell’essere iper-esposti ad un consumo voyeuristico. CANCAN cerca così di ricostruire il tragitto di un moto di emancipazione scuro, scarico e forse fallito.

Biografia

Fabritia D’Intino (Foligno 1986) è danzatrice e coreografa. Si laurea presso L’Accademia Nazionale di Danza (Roma), ArtEZ (NL) e consegue il Master in Arti Performative MAP_PA (Roma). I suoi lavori coreografici, spesso in collaborazione con altrə artistə, vengono premiati e presentati in diversi contesti internazionali quali Danse Elargie, PSO – La Grande Scène, Festival OFF d’Avignon, Vetrina Anticorpi, NID Platform. Oltre alla creazione per la scena ed il site specific, collabora come danzatrice con diversǝ coreografǝ e si dedica allo sviluppo di progetti partecipativi. Dal 2018 fa parte di Catsandsnails (Francia) e Chiasma (Roma).