Il canto di Josefine ci pone una domanda sulla libertà, cos’è e dov’è dentro ognuno di noi?

Bartolini/Baronio

TEATRO

Quando?

MARTEDì 22 NOVEMBRE ore 20

Dove?

IDRA TEATRO

Via Moretto,78

Crediti

Progetto di e con: Michele Baronio e Tamara Bartolini
Drammaturgia: Tamara Bartolini
Luci: Gianni Staropoli
Suoni: Michele Boreggi
Tecnica e regia video: Marco D’Amelio
Costumi e collaborazione alla scena: Marta Montevecchi
Collaborazione al progetto: Raffaele Fiorella, Margherita Masè, Francesco Raparelli
Regia: Bartolini/Baronio
Produzione: 369gradi e Bartolini/Baronio
In collaborazione con: Teatri di Vetro, Teatro del Lido di Ostia
Con il sostegno di: Teatro di Roma – Teatro Nazionale | Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro) | Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura | Carrozzerie n.o.t | Residenza artistica na-zionale Centro Jobel

DURATA: 60 MINUTI

Lo spettacolo

Il canto di Josefine, atto taumaturgico, evoca un popolo che, aprendo un tempo di estasi e grazia, dimentica se stesso e si raccoglie attorno all’artista, alla gioia infantile del gioco, all’origine dell’umano; indica un gesto, un movimento che riguarda il ripetere eternamente l’inizio. Il canto di Josefine ci pone una domanda sulla libertà, cos’è e dov’è dentro ognuno di noi? Nello spazio scenico il suo canto attraversa dimensioni temporali storiche e biografiche e diventa parte di noi, risuona e rigenera. Il corpo è in ascolto della sua frequenza e diventa archivio di immagini collettive in cui la figura di Josefine sembra moltiplicarsi in storie di corpi martirizzati dagli effetti della crisi etica, esistenziale, economica, sociale del presente. Proprio in quelle voci ritroviamo le sensibilità di gesti che sembravano impossibili, ma che hanno spostato la percezione collettiva e hanno fatto compiere un salto atletico alla storia. Allora la nostra Josefine prende quei gesti e li fa diventare segno, ripercorre le nostre biografie e di quelli che abbiamo incontrato, crea un controcanto della storia umana con quel fischio flebile in cui «c’è qualcosa della nostra felicità perduta», scrive Kafka, qualcosa che «libera anche noi», anche se per breve tempo, «dalle catene della vita quotidiana». Sulla scena resta il corpo dell’attore a contenere tutte queste voci, il corpo che non può fare a meno di cantare.

Biografia

Bartolini/Baronio è una formazione artistica romana nata nel 2009 dal sodalizio artistico tra Tamara Bartolini e Michele Baronio, che lavorano alla scrittura, regia e pedagogia dei loro progetti. È un teatro “manifesto di prossimità” che vuole creare esercizi di vicinanza tra chi lo fa e chi lo riceve. Il duo porta sulla scena un reticolato di linee narrative molteplici e sovrapposte, intrecciate dalle proprie storie individuali e da quelle segnate e percorse dalle biografie collettive.